Il SuperBonus 110% è un nuovo incentivo fiscale per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici esistenti, previsto dal Decreto Rilancio, per migliorare la qualità dei nostri edifici.
110% è l’aliquota incentivante per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
La detrazione è riconosciuta nella misura del 110% da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali successivi.
I beneficiari di questo SuperBonus sono molteplici: condomini, persone fisiche, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni, ecc…
Per poterlo ottenere uno dei requisiti fondamentali è che gli interventi comportino il miglioramento di almeno due classi energetiche.
In particolare, gli interventi che beneficiano del bonus si distinguono in interventi trainanti e interventi trainati.
Negli interventi trainanti, ad esempio, rientrano il cappotto termico e l’adeguamento sismico che se realizzati (almeno uno dei due) permette di inserire altri interventi che possono essere detratti al 110% (interventi trainati).
Una volta verificata la prima parte dell’iter per l’accesso al Superbonus 110% arriva il momento dell’esecuzione dei lavori, con i rilievi sul campo.
Gli operatori si trovano ad affrontare impegnative sessioni di rilievo che con le strumentazioni tradizionali, quali il disto e la Stazione Totale, potrebbero richiedere lunghe e numerose giornate lavorative. Senza considerare che gran parte del lavoro dovranno eseguirlo in studio disegnando manualmente sezioni e prospetti e qualsiasi altro elemento considerato utile al fine dell’intervento.
Caso studio di una palazzina per il SuperBonus
Il caso riportato di seguito riguarda un rilievo di una palazzina composta da quattro piani più uno interrato adibito a garage. Per la grandezza e la tipologia di fabbricato, affrontare il rilievo con gli strumenti tradizionali costringerebbe gli operatori a ritornare più e più volte sul campo, con conseguente perdita di tempo prezioso e un ammontare di costi non previsti.
Anche l’utilizzo di strumentazioni più recenti e veloci come i Laser Scanner statici potrebbe non essere la strategia più efficace. I Laser Scanner statici, infatti, nonostante garantiscano molti vantaggi rispetto alla Stazione Totale, tra cui i tempi di acquisizione dei dati notevolmente più bassi e l’ottenimento di un modello 3D completo, in questo caso specifico impiegherebbero diversi giorni di lavoro per acquisire l’intero fabbricato compreso gli immobili e la parte esterna.
Per questa tipologia di scenario si è deciso, quindi, di impiegare uno strumento capace di ottenere il massimo rendimento senza scendere a compromessi con la qualità del dato acquisito.
Cos’è l’innovativa tecnologia SLAM?
L’innovativo ZEB Horizon, utilizzato in questa sessione, è uno strumento dell’azienda GeoSLAM, leader di mercato dei prodotti laser scanner con tecnologia SLAM. L’acronimo SLAM sta per Simultaneous Localization and Mapping, ossia Mappatura e Localizzazione Simultanee, ed è una tecnologia nata tra gli anni ’80 e ’90 nell’ambito dell’industria robotica. Gli ingegneri svilupparono un algoritmo che consentiva ai robot di mappare e navigare contemporaneamente all’interno di un ambiente chiuso senza l’ausilio del GPS.
I dispositivi come lo ZEB Horizon prendono i dati dai sensori, in questo caso un Laser Scanner, per costruire un’immagine dell’ambiente che li circonda e riuscendo a posizionare gli elementi all’interno di quell’ambiente. I dati forniti dal Laser Scanner e contemporaneamente da una piattaforma inerziale (IMU) all’interno dello strumento consentono di calcolare e di posizionarsi nell’ambiente circostante.
Spostando la sua posizione all’interno dell’area, tutte le geometrie dell’ambiente, cioè muri, pavimenti, pilastri si sposteranno in relazione al dispositivo e l’algoritmo SLAM potrà migliorarne la stima con le nuove informazioni di posizione. Si tratta, quindi, di un processo iterativo: più iterazioni richiede il dispositivo, più accuratamente può posizionarsi all’interno di quello spazio.
Una volta capito qual è il principio di base degli strumenti GeoSLAM ci si rende immediatamente conto dei seguenti vantaggi:
Attività di rilievo
L’attività ha previsto 6 sessioni di circa 15 minuti l’uno per un totale di un’ora e mezzo di rilievo effettivo.
Preliminarmente sono stati distribuiti 15 target cartacei in modo tale da unire i rilievi effettuati separatamente. I target sono stati posizionati all’interno dell’edificio per essere visibili in ogni progetto e collocati in punti chiave come nell’area esterna e all’ingresso dei pianerottoli.
Data la complessità dello scenario è stata utilizzata la tecnica dei punti di controllo in comune. Questa consiste nell’acquisire sul campo i target direttamente con lo strumento senza l’ausilio di altre strumentazioni, e in fase di post elaborazione, nel software dedicato, è possibile calcolarli e, come vedremo, permetteranno di allineare i diversi progetti.
Il primo rilievo, quello principale – definito Master -, ha riguardato la parte esterna, il garage e la parte delle scale che collegava i pianerottoli, soffermandosi su tutti e quindici target.
I successivi rilievi si sono concentrati sui singoli pianerottoli dell’edificio. In questi progetti sono stati registrati almeno 4 target.
Elaborazione dataset in GeoSLAM Draw
La parte hardware della GeoSLAM è accompagnata lato software da una Suite altrettanto potente e completa.
Terminata la fase di acquisizione in soli 90 minuti si è importato il dataset all’interno della piattaforma GeoSLAM Draw. Nel software si è impostato come riferimento principale il progetto master compreso di tutti i target distribuiti nell’ambiente e su quello sono stati allineati gli altri progetti (quindi i singoli pianerottoli) in maniera semi automatica avendo gli stessi target in comune.
GeoSLAM Draw in più consente in maniera semplice di estrarre rapidamente planimetrie e sezioni dai dati della nuvola di punti, nonché la vettorizzazione automatica degli elementi all’interno dell’ambiente.
I formati delle sezioni e planimetrie generati in Draw comunicano senza problemi con altri software esterni come quelli CAD e con le piattaforme più note adibite al BIM.
Microgeo è a disposizione per una consulenza gratuita per consigliarti le strumentazioni più efficaci al fine di poter ottimizzare le procedure ed effettuare i lavori di ristrutturazione rispettando i parametri imposti dal SuperBonus.
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